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Terre e Composti Ceramici
Un po’ di teoria.
L’ARGILLA : Dov’è, cos’è, tipologie ed impasti
A) Si trova in natura in tutto il territorio ed a profondità variabile.
Le più usate sono ad una profondità limitata, facili da estrarre e dalle caratteristiche chimiche ed organiche migliori infatti –
B) Si formano per scorrimento del terreno dalle colline in direzione dei corsi d’acqua trascinando le sostanze che incontrano (minerali, sabbie ed inerti) che – entrando a far parte di questo impasto- ne determinano struttura chimica, colore, resistenza ecc…
C) LE ARGILLE TOSCANE: per il loro alto contenuto di OSSIDO DI FERRO hanno una colorazione rosso intenso ed una resistenza medio alta.
D) LE ARGILLE UMBRO LAZIALI: per il loro alto contenuto di ZOLFO hanno una colorazione giallo rosato ed una resistenza medio alta.
E) Queste SONO LE ARGILLE USATE SIN DALL’ANTICHITÀ per realizzare oggetti di uso comune considerando la facile reperibilità delle stesse.
GLI IMPASTI
A) L’elemento di base viene trasformato a seconda dell’utilizzo successivo che se ne prevede:
Alla base c’è la preparazione dell’impasto principale che segue in successione la purificazione, l’essiccatura, la macinatura, la bagnatura e la preparazione .
B) La base A -essendo più dura- si utilizza per la lavorazione al tornio o per quella a pressa. Cuoce a 950°/960°.
C) L’elemento di base A con l’aggiunta di inerti come la sabbia o refrattari si identifica nella terra REFRATTARIA.
Con l’aggiunta di minerali e inerti (mattone cotto e macinato) diventa GALESTRO
D) Il REFRATTARIO è una argilla ad alto contenuto di caolini e silici.
E) Refrattarie e semirefrattarie si definiscono quelle terre che hanno una diversa percentuale di inerti al loro interno.
Questo determina una ridotta percentuale di ritiro e quindi ridotte rotture in essiccazione.
F) Argille bianche o terraglie. L’impasto nasce a metà ‘700. La sua composizione è principalmente calcarea e -con l’aggiunta di caolino per dare lavorabilità e colore all’impasto- verrà molto utilizzata in alternativa alla porcellana in quanto più economica. La sua preparazione è identica a quella della terra rossa ma cuoce a 1000°/1010°
G) La Porcellana parte da un impasto di terraglia ma con una percentuale di caolino di circa il 90%, si presenta (come la terra rossa e bianca) in forma umida o secca. Differisce dalle precedenti per un processo di preparazione complesso a lunga decantazione tale da portare l’impasto ad una livello di purezza altissimo.
Cuoce a 1200°/1300°
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Lavorazioni
Un po’ di teoria: LAVORAZIONE
A) Già al tempo degli etruschi la produzione di oggetti d’uso quotidiano e da cerimonia (il bucchero) si avvale di strumentazioni da loro elaborate che – ancora oggi- sono in uso:
Il tornio, le spatole e le raspe. Per la coloritura, ingobbi, ossidi, terre i minerali. Strumenti in uso ancora adesso+
B) Le metodologie di lavorazione attuali si sono specializzate in funzione degli utilizzi che possono avere: sanitario, edilizio , oggettistica e arredamento.
Oltre alla lavorazione manuale per la realizzazione di pezzi unici d’arte abbiamo.
La lavorazione al tornio, (elettrico o manuale).
Il colaggio costituito da un impasto di argilla secca, acqua e come fluidificante il silicato di sodio che viene versato in appositi stampi in gesso e appena formatosi un primo spessore di alcuni millimetri di materiale consistente lungo i bordi sarà possibile eliminare l’eccesso rovesciando lo stampo.
Le presse possono essere manuali, elettriche, idrauliche e vengono utilizzate per la produzione seriale per tutti i settori dalle mattonelle al vaso da giardino utilizzando terra rossa, bianca, porcellana. Le scocche delle presse possono essere in gesso o metallo.
La trafilatura viene utilizzata soprattutto nell’edilizia come mattoni pieni, forati , materiali in laterizio in genere .
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Calco e Modelladura
Noi IL CALCO IN FORME DI GESSO:
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Cottura
Un po’ di teoria: COTTURA
Superato da tempo l’utilizzo della forno a legna gli attuali utilizzano come fonte energetica gas metano o gas, elettricità, gasolio. Alla fine degli anni ‘40 erano in uso quelli a CAMERA LIBERA , il MUFFOLATO; entrambi utilizzano i bruciatori interni alla camera di cottura il primo (direttamente all’interno) aveva il problema di rompere un notevole n° dei pezzi da cuocere.
Il secondo ha i bruciatori in una seconda camera facente da intercapedine tra quella di cottura e l’esterno. Questo sistema a di cottura lenta abbatte la probabilità delle rotture ma risulta molto più dispendioso a causa del maggiore consumo energetico. Per questo motivo verrà abbandonato.
Negli ultimi 20 anni è stato scoperto il BRUCIATORE A TURBO questo -permettendo il riciclo interno dell’aria calda – somma all’effetto del risparmio energetico una ridottissima percentuale di rottura.
Quello a TUNNEL a CAMERA FISSA A ROTAZIONE è un forno per grossi quantitativi di prodotto e si basa su una rotaia che scorre secondo un percorso circolare che può raggiungere lunghezze fino a 300 mt. La camera di cottura (aperta alle estremità di uscita e di entrata) viene attraversata per tutta la sua lunghezza dal materiale che scorre su rotaie e cuoce grazie ad un sistema computerizzato che organizza perfettamente la curva di cottura e di raffreddamento lungo il percorso della camera (il tunnel).
All’uscita del materiale il nastro trasportatore sempre in movimento viene svuotato e immediatamente riempito per mantenere sempre in funzione il ciclo di produzione.
Particolarità (!) è che questi sistemi funzionano 24 h al giorno senza alcuna interruzione tranne che per le ferie in agosto.
Patina o Smaltatura
Un po’ di storia e teoria : I COLORI
A) La modernità della ceramica nasce definitivamente nel 1400 grazie alla famiglia dei Della Robbia.
Sperimentarono ed elaborarono una tecnica che prevedeva la stesura a pennello sul vaso crudo di un impasto liquido fatto di terra bianca e caolino. E’ l’ingobbio.
Dopo la prima cottura sarà possibile avere un oggetto da decorare grazie alla base bianca precedentemente raggiunta .
Famosi sono i loro giallo (cadmio) , il blu (cobalto), il verde (rame) ed il rosso fiorentino (selenio).
Per l’effetto lucido finale utilizzano una polvere ricavata dalla frantumazione di pezzi composti da vetro fuso detti FRITTE (del tutto simili ai cristalli dello zucchero di canna) e da un’alta percentuale di piombo e sabbia
E’ la CRISTALLINA
Da questa ricetta base nasce una produzione di colori e cristalline in continua evoluzione .
I COLORI sono del Tipo SOPRASMALTO o SOTTOCRISTALLINA e vengono utilizzati una volta fatta la prima cottura a pennello, spruzzo, tampone seguirà la seconda e definitiva cottura.
Le CRISTALLINE vengono utilizzate ad immersione, pennello e spruzzo. Colorate o trasparenti donano una lucentezza molto vicina a quella del vetro a seconda del quantitativo delle fritte dalla temperatura del forno o dalla quantità di materiale utilizzato si possono avere delle impreviste scolature.
Per la loro preparazione dopo lo scioglimento in acqua si ha un periodo di decantazione e successivo filtraggio.
B) Gli smalti si presentano e si preparano come le cristalline ma differiscono enormemente nel risultato finale che è coprente.
Possono essere lucidi come opachi -dipende dalla loro composizione- ma in linea generale
si può dire che l’effetto coprente è principalmente dovuto al quantitativo ridotto delle fritte al suo interno. La composizione è basata (in percentuali diverse) da fritte ,caolino, colori ed alte percentuali di piombo e zinco.
Fondamentale per la decorazione è quella di avere disponibile anche lo smalto bianco.
Coprendo perfettamente il colore della terracotta è possibile decorare l’oggetto utilizzando separatamente o no altri smalti, colori e cristalline date a pennello, a tuffo, a spruzzo e a tampone.
Alla successiva cottura l’oggetto finale è definito MAIOLICA.
Le cristalline sono trasparenti e lucide perché contengono CAOLINO E FRITTE…
… Sostanze vetrose molto fusibili
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Seconda e Terza Cottura
Testo da ionserire.